Assicurazioni: Geronzi, serve intervento governo su Rc Auto

Nov 10, 2010

ROMA (MF-DJ)–“Per le imprese assicurative si pone l’esigenza di migliorare decisamente l’immagine e il rapporto con la clientela, ma lo Stato deve fare la propria parte con le normative e gli interventi piu’ volte sollecitati soprattutto a proposito della RC Auto”. Lo ha detto il presidente di Generali Ass, Cesare Geronzi, spiegando come “con forte attenzione anche delle autorita’ pubbliche deve essere seguito l’iter della direttiva europea Solvency 2”. Il presidente di Generali ha poi sottolineato che “dobbiamo essere, noi, capaci di sfruttare a pieno gli insegnamenti della crisi e competere vigorosamente con gli altri intermediari nel campo della tutela del risparmio”.

Geronzi ha poi ricordato come “nonostante le tensioni, le compagnie di assicurazione, oltre a quelle citate di riassicurazione, non hanno richiesto, negli Usa, ricapitalizzazioni pubbliche (ad eccezione di AIG) e hanno fatto limitato ricorso al mercato dei capitali. Nel settore assicurativo europeo si sono rilevate tensioni solo limitatamente ad alcune emissioni subordinate. Anche le esposizioni del settore assicurativo ai rischi sovrani sono risultate limitate”.

Le Assicurazioni Generali, dal canto loro, ha messo in evidenza, “sono entrate nella crisi con esposizioni ai titoli subprime assai limitate, grazie alla prudente politica di investimento e alla ripartizione geografica del portafoglio, che non include i paesi piu’ colpiti dalla crisi immobiliare. Inoltre, nel 2009, si era avuto un “boom” della raccolta nel settore vita, in particolar modo degli stessi prodotti a spread, percepiti dai risparmiatori come bene rifugio ed incoraggiati dalla struttura molto ripida della curva dei tassi di interesse”.

“Per le Assicurazioni Generali, come per le altre Compagnie europee operanti sia nel ramo vita sia nel ramo danni, non si sono resi necessari aumenti di capitale, ma esclusivamente – ha aggiunto – una riduzione temporanea del dividendo per il 2009 (in parte, in realta’, si tratta di un dividendo in titoli invece che in cash). Soltanto le compagnie operanti esclusivamente nel settore danni hanno evitato anche questo intervento. Il delisting di Alleanza contribuisce anch’esso ad un ulteriore rafforzamento patrimoniale. Le tensioni sulle quotazioni dei Cds del settore assicurativo, gia’ storicamente diversi da quelli bancari poiche’ il mercato non percepisce il settore come “too big to fail”, sono rientrati in valori fisiologici sin dalla meta’ del 2009″, ha concluso.