Fuga verso l’assicurazione

Ago 26, 2010

Secondo Moody’s le società di assicurazioni europee, nonostante la forte esposizione verso i Paesi anelli deboli di Eurolandia, non rischiano il proprio profilo di credito. “L’esposizione netta resta gestibile – dice l’analista dell’agenzia di rating David Masters – soprattutto data la capacità degli assicuratori di mantenere le attività fino a scadenza”.

Insomma nessun pericolo dall’esposizione a Irlanda, Spagna, Portogallo, Italia e qualche riserva per la Grecia, unico paese il cui rating è già al livello di ‘spazzatura’ (al di sotto cioè dell’investment grade) per Standard & Poor’s. Fitch, la terza delle maggiori agenzie di rating, prevede anch’essa che gli assicuratori europei come Allianz e Axa abbiano la forza per sopportare un eventuale default sovrano della Grecia senza vedersi a loro volta tagliare il rating. “Gli stress test degli assicuratori europei sulla base dell’esposizione al credito sovrano non hanno generato alcuna azione sul rating”, dice in una nota l’agenzia di rating.

Una situazione di relativa tranquillità rispetto all’irrequieto settore bancario, insomma, caratterizza il panorama degli assicuratori operanti in Europa. E forse anche per questo i recruiter sono ottimisti sulle prospettive di occupazione nel settore, per profili certamente dal carattere tecnico e spesso lontani dal front office, ma che possono comunque rivelarsi una carta vincente per il proprio curriculum o per la carriera in sé e per sé. “Forse la parte più ricca delle ricerche è effettuata per le assicurazioni – racconta Carlo Caporale, responsabile financial services di Robert Half – specie per i profili tecnici come la liquidazione dei sinistri e l’underwriting”. Un trend, spiegano i recruiter, verificato anche per le assicurazioni estere operanti in Italia (se ne contano ormai tante, dai gruppi tedeschi come Allianz o Zurich ai francesi di Axa), e che riguarda anche profili di nicchia come l’attuariale, per mansioni che vanno dal pricing, al calcolo delle riserve. “Gli attuari mancano, è una costante del mercato – dice Caporale – e mentre i profili senior sono già disponibili la ricerca è particolarmente forte per chi ha tre o quattro anni di esperienza e può ricoprire incarichi inadatti a chi è troppo junior”.